Gentili

Due generazioni a confronto: una padre, che quarant’anni fa ha scommesso che si potesse far nascere una grande azienda di produzione vino in un territorio ancora sconosciuto per la viticoltura.

Due figli, che stanno scommettendo che il territorio in cui è nata l’azienda può dare molto più che semplicemente vino sfuso, che può far parlare di sé stesso come una delle zone viticole più bizzarre ed eclettiche del panorama enoico italiano, capace di regalare avventure enologiche a chi voglia metterlo alla prova.

L’azienda è condotta dal 2010 da Enrico ed Elisa Gentili, produce vini particolari e insoliti, o propone versioni “rivisitate” dei vini classici. Ricerca la sincerità, che la porta quasi sempre fuori dagli schemi. Mette alla prova la capacità di uve ormai dimenticate di dare emozioni ritrovate, nell’idea di proporre un modo di bere vino che sia prima di tutto piacere. Rifiuta con ostinazione le scorciatoie e tutto quello che non è rispettoso dell’uomo, del lavoro, della salute e della madre Terra.

Da qui gli sforzi impiegati per riuscire  a proporre vini con basso contenuto di solfiti e additivi enologici, in modo da far risaltare il più possibile le caratteristiche originali del vino, che seguono gli andamenti stagionali e che mutano anno dopo anno. Inevitabile la sensibilità per la terra, vista non come opificio industriale ma come natura da rispettare e ringraziare, risparmiandole quando possibile dolorosi e inquinanti trattamenti. Erbe spontanee, siepi e alberate entrano così a far parte di una viticoltura nuova (o antica), attenta alla biodiversità dell’ecosistema vigneto.

Il valore più grande per l’azienda Gentili è il rispetto della madre Terra. Tra i tanti modi in cui si può produrre uva in maniera sostenibile c’è il mondo delle varietà PIWI, che indica i vitigni maggiormente resistenti alle malattie, per le quali normalmente sono impiegati molti pesticidi. Avere una pianta maggiormente resistente alle malattie significa ridurre drasticamente gli interventi di difesa, passando da 15 o 20 a 2-4 per stagione. Non si tratta quindi solamente di sostituire un veleno chimico con un veleno meno impattante, ma si cambia radicalmente il concetto di benessere della pianta (e dell’ambiente che la ospita!), andando oltre il concetto di agricoltura biologica. Nei vigneti resistenti c’è molta biodiversità, favorita anche dal minimo intervento umano, e i lieviti naturalmente presenti sulle bucce non trattate si trovano in perfetto equilibrio, dando luogo a fermentazioni spontanee di grande tipicità.

Associata: Piwi Veneto

Cantina Gentili, Via S. Antonio 271, Caprino veronese (VR) – www.cantinagentili.com