Descrizione
Vigneti
I vigneti insistono su terreni collinari prevalentemente argillosi ad un’altitudine di circa 450 metri s.l.m., con esposizione a Sud.
Vinificazione
La vendemmia viene eseguita rigorosamente a mano, come tutte le altre operazioni in vigneto. Le uve raccolte vengono diraspate a rulli aperti per lasciare intatti gli acini. Segue la pressatura soffice e successivo illimpidimento del mosto con basse temperature. La fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata intorno ai 17 °C per preservarne la freschezza e i profumi. La fermentazione continua in bottiglia senza aggiunta di zuccheri e di solfiti. Il vino rimane torbido naturale.
Note di degustazione
Il vino può essere bevuto limpido, nel qual caso ha un bellissimo colore giallo dorato, oppure torbido dopo agitazione. I profumi sono fruttati e floreali con ben evidenti sentori di pesca, mela, pera, albicocca e delicate note tropicali. In bocca ha un’ottima acidità che lo rende molto fresco e una persistenza lunghissima. Ottimo come aperitivo, si accompagna molto bene ad antipasti di salumi. Ideale con la pizza. Molto piacevole e rinfrescante d’estate. Temperatura di servizio 8-10°C
Luca Gonzato –
HeH 2020, Nove Lune (degustazione 2021)
Prima visita in cantina dopo tanti mesi, da Nove Lune in Valpredina nelle Prealpi Bergamasche.
Il titolare, Alessandro Sala, è tra i pochi viticoltori che ha indirizzato la sua produzione esclusivamente con varietà resistenti. Sperimentazione e qualità sono le regole di conduzione di questa cantina votata alla sostenibilità.
È l’occasione per assaggiare le nuove annate e scoprirne le qualità più evidenti. Anche se l’oggetto dell’articolo è il vino HeH, voglio annotare la finezza ed eleganza del nuovo 310 e anche del Rukh che come orange wine si distingue per armonia e bevibilità. Complimenti agli enologi Alessandro Sala e Gabriele Valota per il bel lavoro. A sorprendere è il passito Theia che sfodera un colore caramellato e aromi inebrianti, ma non dico altro e vi invito a scoprirli.
L’HeH l’ho riassaggiato a casa, tre giorni dopo, con la calma necessaria per registrarne le peculiarità e provare a raccontarle.
È un vino bianco frizzante da uve di Solaris coltivate in biologico. Vinificato con una fermentazione a bassa temperatura che termina in bottiglia dove si sviluppa anidride carbonica e complessità aromatica. Non ha solfiti aggiunti.
Alla vista è leggermente torbido per i residui fermentativi ma luminoso ed invitante. All’olfatto trovo profumi floreali e vegetali, penso a camomilla e fieno.
Assaggiandolo si fanno strada nel retronasale aromi fruttati a polpa gialla, di pesca, mela e frutta tropicale.
L’acidità regala un sorso scorrevole e facile, aiutato anche dal volume alcolico contenuto (11%). L’anidride carbonica gioca il giusto ruolo di “accompagnamento” senza disturbare.
Alla pulizia e piacevolezza si aggiunge la nota di sapidità finale e un retrogusto gustoso di lieviti. In bocca rimane a lungo il ricordo aromatico dei frutti.
Come ogni vino, ed in particolare i bianchi, anche questo HeH si fa apprezzare con sfaccettature diverse in base alla temperatura di servizio.
Molto freddo è diritto, con bei ricordi vegetali. Alzandola leggermente, sui 10°, si allarga e mostra una trama più variegata, dai colori caldi.
L’Heh si distingue per il corpo, apparentemente sottile e delicato (nel colore), mostra invece al palato una muscolatura energica, come quella di un acrobata pronto a volteggiare tra le guance.
L’estate è la sua stagione, farlo esibire all’aperto contribuisce a creare un’atmosfera di festa. Ovviamente durante l’aperitivo, o in accompagnamento a qualcosa di particolare, come i piatti della cucina Nikkei che unisce il Sudamerica al Giappone. La freschezza si abbina perfettamente a preparati di riso con avocado, salmone ecc… l’unica cosa importante è avere una buona scorta in frigorifero.