Descrizione
Vigneti
San Gregorio nelle Alpi, località Case Lunghe. 500 m slm. Suolo sabbio/argilloso, calcareo inglobante ciotoli etrovanti ascrivibili ad antichi depositi di origine fluvioglaciale.
Vinificazione
Raccolta manuale in piccole cassette. Pigiodiraspatura e macerazione sulle bucce per tre giorni. Fermentazione spontanea con lieviti indigeni. Rimane sui propri lieviti fino all’imbottigliamento. Solo acciaio. Non filtrato.
Note di degustazione
L’entrata è fresca e dinamica. Si espande accarezzando il palato in una sensazione vellutata. È avvolgente e strutturato. Gli aromi tornano sulla polpa di frutta, penso ad ananas, banana acerba, litchi, e a note vegetali di basilico e timo. Il finale mi riporta al terroir d’origine, alla sensazione minerale e salina. (cit. vinievitiresistenti.it)
Luca Gonzato –
Case Lunghe 2019, Filippo De Martin (degustazione 2021)
Le pennellate decise e il bianco e nero dell’etichetta mi ricordano il vento sulle colline e un’idea definita di come fare il vino, quella di Filippo De Martin. Nei profumi il Case Lunghe 2019 trasporta lontano, alla percezione di aromi tropicali di fiori e frutta matura. Una leggera nota di pietra focaia accende la curiosità dell’assaggio.
L’entrata è fresca e dinamica. Si espande accarezzando il palato in una sensazione vellutata. È avvolgente e strutturato. Gli aromi tornano sulla polpa di frutta, penso ad ananas, banana acerba, litchi, e a note vegetali di basilico e timo. Il finale mi riporta al terroir d’origine, alla sensazione minerale e salina. Il volume alcolico è del 12,5%, vinificato in acciaio con sosta sui lieviti fino all’imbottigliamento (generalmente a luglio).
Leggendo la scheda ho conferma dell’idea di vitigno che mi ero fatto, sono uve di Bronner. Provengono dai vigneti in località Case Lunghe di San Gregorio nelle Alpi (BL). Siamo ai piedi delle Alpi bellunesi, a 500 m di altitudine su suoli composti da marne, calcari marnosi e arenarie.
Dopo una mezz’ora dalla stappatura è ancora meglio, si è aperto completamente. È luminoso e armonico, un grande bianco e una delle migliori espressioni di Bronner che abbia assaggiato.